“Sono centinaia i cantieri piccoli, medi e grandi tenuti in ostaggio per ragioni che ancora nessuno ha capito. Opere pubbliche che con la dovuta volontà politica possono essere sbloccate senza difficoltà, dando lavoro a oltre 400mila persone e rilanciando domanda aggregata, specialmente nelle aree deboli”. Lo afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, in una nota diffusa in occasione del convegno ‘Infrastrutture e Rete’ organizzato a Bari da Cisl Puglia e Filca Puglia. “Non servono formule magiche – ha aggiunto – e di certo non serve la deregulation e la liberalizzazione degli appalti, il ritorno alle pratiche odiose del massimo ribasso e la destrutturazione dell’Anac, come prefigurato dal Decreto sblocca cantieri, che con un recente emendamento presentato in Parlamento potrebbe congelare per due anni il Codice degli Appalti. La Cisl sostiene con forza la battaglia della Filca contro un’involuzione legislativa che rischia di mettere sotto scacco sicurezza, legalità, trasparenza, certezza delle regole, dignità e qualità del lavoro”. Inoltre, per il sindacalista, il Sud “resta il grande rimosso dall’azione di Governo: al netto di qualche annuncio e di troppi selfie autocompiaciuti non c’è l’ombra di una strategia specifica di rilancio occupazionale, infrastrutturale e produttivo delle zone depresse. Bisogna cambiare marcia” e “lo metteremo in chiaro sabato 22 giugno” a Reggio Calabria con la manifestazione nazionale unitaria per il Mezzogiorno: al Governo la Cisl dice che “c’è un Progetto-Paese da riconquistare”, anche rilanciando investimenti, edilizia pubblica e cantieri che ora “restano al palo. Politiche industriali e fiscalità di sviluppo restano un miraggio. Non si vede ancora nulla del grande investimento promesso sulla riqualificazione idrogeologica”.
Infrastrutture, Sbarra (Cisl): “sbloccare cantieri”
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