“Mio marito è una vittima del lavoro. La sua è stata una morte bianca. Un soldato mandato alla guerra senza armi”. Sono le parole di Simona Loizzo moglie e collega Lucio Marrocco, dirigente medico dell’Ospedale di Cosenza che pochi giorni fa si è tolto la vita. Ha raccontato tutto in diretta tv a Non è l’Arena partendo dalle responsabilità che pesavano sulle spalle del marito.
“Fin dall’inizio della pandemia si è caricato della responsabilità di proteggere tutto il personale operante in corsia. Parliamo di circa duemila persone. Mio marito si è trovato a gestire una pandemia in un ospedale vecchio, con difficoltà nel mettere a punto il percorso sporco/pulito, di separare quello Covid dal no-Covid. Non era soltanto responsabile delle vaccinazioni era a capo della struttura complessa di sorveglianza sanitaria del presidio. Dall’inizio dell’epidemia ha eseguito diecimila tamponi.
Ci sono stati pochissimi dipendenti contagiati. Ma ognuno di quei casi lo viveva drammaticamente”. Il dramma si è consumato quando le condizioni dell’operatrice socio-sanitaria contagiata e poi morta si erano aggravate: “Lui è andato in tilt. Lo sentii discutere al telefono con un suo collaboratore, diceva ‘Ma si può? Non ce la posso fare, non ce la faccio più’. Dopo pochi minuti era volato giù come un operaio che cade dall’impalcatura senza imbracatura. Un soldato mandato alla guerra senza armi”.