Slitta al prossimo 26 novembre l’inizio, che era previsto per stamane, del processo per la tragedia avvenuta nelle gole del Raganello dove, il 20 agosto 2018, a causa di una improvvisa ondata di piena, morirono dieci persone, nove escursionisti e una guida. Il rinvio è motivato dalla mancanza di notifica ad alcuni imputati e ad alcune parti offese e dal fatto, evidenziato dal collegio difensivo, che pende un’impugnativa della Procura generale sulle sentenze di non luogo a procedere che riguardano le posizioni di un po’ di tutti gli imputati del procedimento. “In attesa che si esprima la Corte d’Appello che è competente su questo tipo di impugnativa, abbiamo segnalato al collegio giudicante – ha spiegato l’avvocato Riccardo Rosa, difensore, insieme all’avvocato Roberto Laghi, del sindaco di Civita, Alessandro Tocci – l’inopportunità di aprire il dibattimento perché qualora dovesse essere accolta l’impugnativa prodotta dal Procuratore generale della Corte d’Appello contestualmente si potrebbero stabilire due procedimenti paralleli con gli stessi testimoni, con più o meno le stesse contestazioni e le stesse parti. Quindi noi, come collegio difensivo – ha aggiunto il legale – abbiamo ritenuto opportuno chiedere di differire l’apertura di questo processo all’esito della valutazione della Corte d’Appello sull’impugnativa. Il 12 aprile scorso il Gup, Biagio Politano, aveva deciso il rinvio a giudizio per 6 dei 14 imputati, aveva assolto i tre imputati (Antonio Luca De Salvo, Luca D’Alba e Roberto De Marco) che avevano optato per il rito abbreviato e aveva disposto il non luogo a procedere per gli altri cinque imputati.
Morti in torrente: processo slitta al 26 novembre
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