Sono tutti negativi i tamponi effettuati sul personale della sede Asp di Cosenza, lo screening si è reso necessario dopo la scoperta della positività di una dipendente familiare di una persona risultata positiva e appartenente nel focolaio emerso in un ristorante dell’area urbana. La donna, essendo in aspettativa, non si recava negli uffici dell’azienda sanitaria da mesi, ma non sono mancati i contatti con i colleghi all’esterno della struttura. Il focolaio ristorante, che conta nove positivi di cui 2 ricoverati in malattie infettive, ha un’altra ramificazione potenzialmente molto pericolosa, un collaboratore straniero risiedeva nell’edificio delle canossiane che è stato messo in quarantena.
Il primo giorno di scuola a Cosenza è stato “rovinato”, per così dire, dalla notizia della positività di una dipendente di un asilo privato che ha avuto contatti con diversi bambini considerato che svolgerebbe le mansioni di accompagnamento ai servizi igienici. La donna, in attesa del risultato del tampone, si sarebbe comunque recata al lavoro. L’istituto è stato momentaneamente chiuso e personale e alunni, in regime di isolamento, stanno effettuando un primo ciclo di tamponi, presso i locali dell’usca di serra spiga, per tenere sotto controllo l’eventuale diffusione del contagio. In questi casi, come è avvenuto a Mirto, i tamponi potrebbero essere ripetuti nelle settimane successive in considerazione della possibile incubazione della malattia. Il caso dell’asilo tiene con il fiato sospeso diverse famiglie.
Ad Amantea situazione rientrata dopo le proteste dei giorni scorsi, ma problema ancora attuale. La soluzione suggerita durante gli incontri tra le autorità è sempre la stessa, realizzare un albergo sanitario, una struttura protetta nella quale isolare i soggetti positivi.