Gli operatori e i dipendenti della clinica Sant’Anna Hospital di Catanzaro, nota struttura sanitaria nel campo del trattamento e della cura cardiovascolare, stanno inscenando un flash mob di protesta davanti la prefettura. Si tratta della seconda manifestazione di protesta dopo quella dello scorso 21 dicembre. Questa nuova mobilitazione – hanno spiegato i manifestanti – è motivata dal fatto che “l’Asp ha bloccato i rimborsi di prestazioni già erogate, per complessivi 20 milioni”: alla luce di questa situazione, che sta comportando una crisi di liquidità, il management del Sant’Anna ha paventato il rischio della chiusura della clinica, ritenuta un’eccellenza nel Mezzogiorno nel campo cardiovascolare, con conseguente perdita del posto di lavoro per circa 300 dipendenti”.
Secondo quanto riferito dal management del Sant’Anna, nei giorni scorsi l’Asp di Catanzaro ha comunicato che la clinica catanzarese non può più erogare prestazioni a carico del Servizio sanitario regionale per il mancato rinnovo dell’accreditamento. L’obiettivo della manifestazione di protesta di questa mattina, a cui seguirà una conferenza stampa del Cda del Sant’Anna, è quello di sensibilizzare tutte le istituzioni competenti a evitare la chiusura della clinica, ottenendo anzitutto il rinnovo dell’accreditamento.
All’odierno flash mob di protesta si sono aggiunti anche associazioni e movimenti di Catanzaro. Ieri il sindaco Sergio Abramo, ha riferito che in giornata è in programma un incontro con il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, e il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, per affrontare la questione. Negli ultimi mesi le difficoltà del Sant’Anna di Catanzaro si sono ulteriormente acuite dopo il sequestro di 10 milioni di euro disposto dalla Procura nell’ambito di un’inchiesta su presunti falsi ricoveri nella clinica: a inizio dicembre parte dei fondi sequestrati sono stati dissequestrati.