Ospedale Annunziata, il saluto del Primario Mitaritonno

Gianluca Pasqua

Lettera aperta di Michele Mitaritonno, ex direttore del Pronto Soccorso dell’Annunziata di Cosenza, trasferitosi a Saronno. Il medico si rivolge ai calabresi ringraziandoli e racconta l’attività svolta, i problemi affrontati e le risorse che ha trovato nella regione che lo ha accolto per anni. Non mancano i suggerimenti per continuare a migliorare il servizio sanitario a disposizione dei calabresi.

Grazie!

Una persona che va via normalmente saluterebbe con un “….arrivederci…” o “….addio…”.

Il Dr. Michele Mitaritonno, Direttore uscente del Pronto Soccorso dell’Annunziata di Cosenza, preferisce farlo con un semplice “…..GRAZIE….”.

Un grazie va rivolto innanzitutto alla popolazione, inizialmente incuriosita da questo medico  “….che viene dal nord….” e che, per cultura locale, acquisiva di default il nobile titolo di “professore”.

Una popolazione stanca di essere “munta” dalla sanità privata e affamata di sanità pubblica, speranzosa di poter essere curata senza alcuna distinzione sociale o amicale allorquando varcava la soglia del Pronto Soccorso.

Ebbene un grazie infinito va a questa popolazione a cui io e la mia equipe ci siamo sempre dedicati al meglio delle nostre possibilità, cercando  di soddisfare il bisogno ed il sacrosanto diritto di avere un equo accesso alle cure. Un approccio (o forse un “fenomeno”) nuovo rispetto ad un sistema consolidato e che, se da un lato ha incontrato i favori della popolazione, dall’altro ha sicuramente contribuito a creare un clima di ostilità da parte di chi si è improvvisamente visto privato di una sorta di inalienabile diritto che garantiva prestazioni “privilegiate”.

Non è stato facile e a volte non siamo riusciti a soddisfare tutte le aspettative dell’utenza ma ci abbiamo creduto e ce l’abbiamo messa tutta, sempre, guadagnandoci lentamente, giorno dopo giorno, la fiducia ed il rispetto della popolazione, soprattutto dei tanti “signor nessuno” che per necessità si rivolgevano a noi.

Grazie anche a questo rapporto fiduciario il Pronto Soccorso dell’Annunziata ha potuto mettere a disposizione della sua utenza procedure nuove per questa realtà sanitaria, la cui esecuzione richiedeva una fiducia cieca del paziente. Basti pensare alle innumerevoli procedure svolte in sedoanalgesia: il nostro era l’unico Pronto Soccorso della regione a farle in totale autonomia. Avrebbe dovuto essere un fiore all’occhiello ma, stranamente, gli unici ad accorgersene sono stati i pazienti…

Un grazie va anche al mio personale: OSS, infermieri e medici hanno sposato appieno un approccio umano e lavorativo completamente diverso.

Tutti, indistintamente, hanno colto l’opportunità di un rinnovamento e con coraggio, dedizione e spirito di sacrificio hanno dedicato ed incanalato tutte le loro risorse per fornire ai nostri pazienti la migliore assistenza possibile, spesso sacrificando se stessi o la propria famiglia, in silenzio.

Lascio il Pronto Soccorso dell’Annunziata con la incontestabile consapevolezza di averlo trasformato, di averlo arricchito con strumenti e competenze, suggerendo un modus operandi finalizzato al paziente in quanto tale e non perché….amico di…..o….parente di…..

Il mio sentito auspicio è che il Pronto Soccorso dell’Annunziata possa continuare a crescere sotto ogni profilo e che, a questo scopo, le cangianti amministrazioni sappiano fornire il necessario supporto, per il bene della popolazione e di chi, con enormi difficoltà e grande fatica, ha scelto di dedicarsi ai pazienti senza alcun tornaconto, senza un interesse economico o personale.

Ma perché ciò accada sarebbe necessario investire sulla competenza.

Ad maiora semper.

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