Papa nomina mons. Schillaci nuovo vescovo Lamezia

Anna Franchino


Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Lamezia Terme, presentata per raggiunti limiti di età da mons. Luigi Antonio Cantafora. Il Papa ha quindi nominato vescovo di Lamezia Terme mons. Giuseppe Schillaci, del clero dell’arcidiocesi di Catania, finora rettore del Seminario Arcivescovile di Catania. Lo comunica il Bollettino della Sala stampa vaticana. “Mettiamoci in ascolto umile di tutti, accogliamoci gli uni gli altri, non scartiamo mai nessuno, soprattutto chi non c’è la fa umanamente, spiritualmente, economicamente .. stiamo al passo degli ultimi per non perdere di vista il Cristo, Lui ultimo tra gli ultimi, che venne ‘non per essere servito, ma per servire'”. Lo scrive il nuovo vescovo di Lamezia Terme mons. Giuseppe Schillaci, del clero dell’arcidiocesi di Catania, nel suo messaggio alla diocesi. “Coltiviamo grata memoria del passato – prosegue – non per chiuderci in una nostalgia sterile, ma per capire meglio chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo; lasciamoci ancora stupire da quello che siamo perché ci è stato donato; lasciamoci interpellare dall’oggi, con le sue sempre nuove sfide, senza paura; lasciamo venir fuori, con ottimismo, il bene che c’è nelle nostre comunità e nel nostro territorio tra la nostra gente, ma allontaniamo con ferma decisione il male, anzitutto dai nostri comportamenti; proiettiamoci con rinnovata fiducia verso il futuro, non smarriti e stanchi, ma speranzosi e gioiosi; siamo cristiani, lasciamo trasparire la bellezza dell’incontro con la fonte della nostra gioia e della nostra speranza: Gesù Cristo. A voi tutti, in particolare al Vescovo Luigi Antonio Cantafora che ha guidato la nostra Chiesa di Lamezia Terme per 15 anni, al quale si deve riconoscenza e gratitudine, e a voi fratelli presbiteri, a voi fratelli diaconi, a voi religiosi e religiose, che ogni giorno vi consegnate in un servizio sempre più generoso, infaticabile e disinteressato nei confronti di tutti, in particolare dei più piccoli e dei più poveri, a voi seminaristi e a voi giovani come speranza della nostra Chiesa, a voi tutti fratelli e sorelle che fate la nostra Chiesa dentro le trame della vita di ogni giorno, sforzandovi di essere segno e strumento di comunione nelle nostre comunità, a tutti voi domando umilmente la vostra preghiera e la vostra benedizione”.

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