Professioni: dottori commercialisti, redditi bassi in Calabria

Anna Franchino

In Calabria i dottori commercialisti “hanno dichiarato nel 2020 un reddito medio di poco più di 27.000 euro (+6,2% su 2019) e un volume d’affari di 41.665 euro (-1,6% anno su anno), con una differenza del -59,3% per quanto riguarda il reddito e del -64,8% nel volume d’affari rispetto alla media nazionale”. Sono cifre diffuse in occasione del convegno organizzato dall’Ordine della categoria professionale di Palmi, che si terrà venerdì 19 novembre dalle 9 alle 13, a Gioia Tauro, e che vedrà la partecipazione dei vertici della Cassa dottori commercialisti (Cdc); il 57,9% dei dottori commercialisti calabresi, si apprende, ha un’età fino a 50 anni. Per ciò che concerne le misure di welfare erogate dall’Ente, c’è il contributo al supporto professionale che viene erogato dalla Cassa per l’avvio degli studi e l’acquisto dei beni strumentali che, nel 2020, ha destinato agli iscritti calabresi che ne abbiano fatto richiesta (circa il 4,4% del numero complessivo di iscritti regionali) un totale di 222.731 euro. A presentare la domanda nel 2020 è stato però solo l’8,6% degli iscritti all’Ordine di Locri, a fronte dell’1,3% per quello di Palmi e del 3,4% dei dottori commercialisti vibonesi, si sottolinea. “A gennaio 2022 – afferma il presidente della Cdc Stefano Distilli – inizieremo a raccogliere le domande per partecipare al bando per il contributo a supporto della professione destinato ai neo-iscritti che come Cassa abbiamo rinnovato anche per il 2021 sulle spese sostenute nel corso del 2020 per l’acquisto o leasing di beni strumentali destinati all’avvio degli studi o per la costituzione di aggregazioni. L’auspicio è, quindi, quello di un aumento della partecipazione da parte dei dottori commercialisti calabresi che possa contribuire a rendere sempre più concreto l’impegno della Cassa sul territorio”, chiude.

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