Protestano i migranti a Reggio Calabria

Isabella Roccamo

Solo nella Piana di Gioia Tauro sono circa 2000 i migranti che lavorano nei campi, spesso sfruttati dai caporali. Da tempo chiedono condizioni di lavoro umane e oggi sono tornati a protestare dopo i recenti fatti di cronaca che hanno attraversato l’Italia, come la morte del 27enne maliano morto nelle campagne assolate di Brindisi dopo aver lavorato nelle ore più calde della giornata. Questa mattina i lavoratori stranieri della Piana sono partiti dalla tendopoli di San Ferdinando, ma anche Rosarno, Gioia Tauro e Taurianova per ritrovarsi a Reggio Calabria, davanti alla prefettura. La manifestazione è stata promossa dalla Flai Cgil. Una mobilitazione per rivendicare anche accoglienza dignitosa, accesso per tutti alla campagna di vaccinazione anti-Covid, lotta al caporalato. Chiedono inoltre tempi più veloci per il permesso di soggiorno e interventi per l’uscita dai ghetti. Migranti che, in Calabria così come in altre regioni, vivono in condizioni disumane . Tanti sono giovanissimi. Oggi hanno indossato una t-shirt con la scritta: «Gli invisibili delle campagne di raccolta». Adesso dicono basta a sfruttamento e morti sul lavoro. “Noi esistiamo”, hanno urlato a gran voce .

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