Alla T.I.N. di Cosenza, la terapia Intensiva Neonatale, diretta da Gianfranco Scarpelli, arriva il MamiVoice, un dispositivo che consente di far sentire la voce della mamma e del papà all’interno dell’incubatrice. Si tratta di un trasduttore di onde, posto sull’incubatrice, che trasmette all’interno vibrazioni sonore. Grazie alle particolari caratteristiche dell’apparecchio, il suono percepito dal bambino, all’interno dell’incubatrice, risulta molto simile a quello percepito in epoca gestazionale.
L’apparecchio, ideato dall’ing. Alfredo Bigogno e sperimentato in una TIN di Brescia, attualmente diffuso in diverse neonatologie d’Italia, è stato oggetto di ricerche e pubblicazioni che ne hanno evidenziato i benefici per i piccoli ricoverati, mostrandosi efficace per calmare il neonato nei momenti critici e dolorosi e per conciliarne il sonno.
Il dispositivo MamiVoice è un dono al reparto di Neonatologia, nel periodo più difficile della pandemia, frutto di una generosa raccolta fondi organizzata da un gruppo di mamme. In una prima fase è stato utilizzato in maniera sperimentale nell’ambito del progetto di ricerca Sviluppo delle cure Palliative e della Terapia del Dolore in età pediatrica, realizzato da Michela Peta, dimostrandosi molto efficace nel coadiuvare la saturazione sensoriale ed in generale nel contenere la percezione del dolore nel corso di procedure dolorose in assenza della madre.
Un effetto secondario, ma non meno importante, è stato rilevato anche sulle madri che si sono sentite più vicine e più utili per i loro bambini. Adesso si pensa di integrare il Mamivoice nei numerosi accorgimenti di routine messi in atto dal reparto di Neonatologia, nel percorso di umanizzazione delle cure rivolte al neonato. Martedì 8 marzo alle ore 10.00, nella U.O.C. di Neonatologia – P.O. Annunziata – alla presenza dell’ing. Bigogno, l’ideatore del trasduttore, saranno illustrate le caratteristiche dello strumento e il progetto di umanizzazione delle cure del reparto di Neonatologia.