Sanità, Fimmg Catanzaro: atavica carenza medici in Ps

Anna Franchino

“A seguito di notizie inesatte circolate nelle ultime ore sul ruolo dei medici di medicina generale, riscontrate anche su organi di stampa, occorre fare alcune doverose precisazioni”. E’ quanto afferma Gennaro De Nardo, segretario generale della Fimmg Catanzaro. “I medici di medicina generale – afferma – svolgono con estrema scrupolosità il loro prezioso ed insostituibile lavoro sul territorio, sopperendo anche alle carenze organizzative di un sistema sanitario che presenta problemi atavici. A tal proposito è opportuno, innanzitutto, precisare che la situazione dei Pronto Soccorso degli ospedali calabresi è drammatica, ormai da tempo al collasso. La carenza di personale è evidente da diverso tempo. Tale problema si acuisce in maniera esponenziale nel periodo estivo a causa della presenza di numerosi turisti sul nostro territorio. Alcuni utenti, inoltre, vanno in autonomia al Pronto Soccorso con la speranza di avere subito e gratis le prestazioni strumentali, spesso bypassando il proprio medico di base. A ciò si aggiunge la grave crisi della medicina territoriale: il 118 palesa una ancora irrisolta carenza di personale medico, le ambulanze demedicalizzate rappresentano una realtà inaccettabile per un Paese civile. Nonostante queste evidenti difficoltà strutturali, il servizio di continuità assistenziale, facendo i salti mortali, è impegnato costantemente a dare risposte all’utenza dei bacini di competenza. A volte anche operando illegittimamente a bordo delle ambulanze demedicalizzate per quel sacrosanto dovere deontologico che impone la tutela della salute pubblica. Senza dimenticare l’assistenza assicurata dai medici di continuità assistenziale ai detenuti che necessitano di cure, coniugando l’aspetto sanitario a quello sociale che, in queste circostanze, non deve mai mancare”. “Occorre, inoltre, ricordare – prosegue il segretario provinciale della Fimmg – che i medici di medicina generale svolgono puntualmente il loro dovere a tutela della salute pubblica nonostante assolvano anche a delle incombenze di carattere burocratico, legate alla pandemia, che dovrebbero essere svolte da altre figure professionali. Registrazioni di tamponi positivi, registrazioni di tamponi negativi, rilascio di certificazioni di malattia e di certificazioni di guarigione Covid, gestione di terapie antivirali caratterizzano l’attività quotidiana dei medici di famiglia. Le funzioni burocratiche, non dovute, si intersecano con quelle prioritarie che investono la salute del cittadino. Quello dei medici di medicina generale – conclude De Nardo – è un impegno mai venuto meno. Per questo non è tollerabile che singole esperienze personali, vissute tra l’altro nei Pronto Soccorso degli ospedali, possano mettere in discussione l’impegno e l’abnegazione di una categoria che ha pagato a caro prezzo l’emergenza Covid, anche e, soprattutto, in termini di vite umane”.

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