Sanità: Tac ferma in ospedale Calabria, esposto del Codacons

Anna Franchino


“Apprendiamo che il Tomografo assiale computerizzato (Tac) nella disponibilità del reparto Radiologia dell’ospedale di Polistena (Reggio Calabria), già fermo da mesi ed in attesa di essere riparato, continuerà a non essere disponibile per effettuare esami diagnostici, sicuramente per i prossimi mesi di luglio e agosto. Il tutto con gravissime ripercussioni sui cittadini e sui pazienti che vedono, nei fatti, negato il proprio diritto alla salute”. E’ quanto si afferma in una nota del Codacons che ha reso noto di avere presentato, sulla vicenda, un esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio. “E’ avvilente dover assistere – afferma Francesco Di Lieto, del Codacons – a malati che vengono sballottati fino a Locri oppure fino a Reggio Calabria su delle ambulanze. Ma questo è quanto accadrà ancora per mesi, in quella che si preannuncia un’estate torrida per tanti malati calabresi. Dietro questo triste scenario, il Codacons ipotizza una vera e propria ‘regia occulta’, colpevole delle continue inefficienze registrate nell’ospedale. L’impossibilità di utilizzare il macchinario appare singolare anche alla luce di quanto è emerso dalle recenti inchieste della Procura di Reggio Calabria su una ‘duplicazione di pagamenti’ per oltre 4 milioni di euro corrisposti dall’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria in favore di studi radiologici privati che erogano prestazioni diagnostiche ai pazienti in convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Soggetti privati che, evidentemente, si avvantaggiano laddove le strutture pubbliche sono impossibilitate ad erogare i servizi all’utenza”. Il Codacons invoca, inoltre, “l’immediato intervento dei Nas per sincerarsi sulle reali cause della sospensione del servizio”

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