Scuola: a Reggio aumento 25% casi alunni dopo riapertura

Anna Franchino

Dall’ultima riapertura delle scuole sul territorio del Comune di Reggio Calabria “si registra un aumento di circa il 25% di positivi Covid fra gli alunni” e “forte preoccupazione tra i dirigenti degli istituti comprensivi a causa basso tasso di vaccinazione, circa il 30%, della popolazione studentesca”. Il dato, fornito dall’assessora comunale all’Istruzione Lucia Nucera, è emerso nel corso della nuova riunione della task force comunale Sanità a cui hanno preso il sindaco ff Paolo Brunetti, Lucia Nucera e la Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, Giovanna Russo, per fare il punto sull’andamento della situazione epidemiologica. Il riavvio dell’attività scolastica in presenza è stato il primo tema al centro del confronto con riferimento alle recenti iniziative assunte dall’amministrazione comunale che, ha spiegato Brunetti, “non riguardavano semplicemente la chiusura delle scuole come azione fine a se stessa, ma contemplavano un ragionamento più ampio, a cominciare dalla necessità di rafforzare la rete del tracciamento e dei centri vaccinali”. Sul confronto in atto con i dirigenti scolastici ha relazionato l’assessora Nucera. Circa il basso tasso di vaccinazione della popolazione studentesca, Nucera ha sostenuto che “anche per questo motivo i dirigenti avevano auspicato l’apertura posticipata delle scuole, con l’obiettivo di sostenere la campagna vaccinale e contrastare in modo più efficace la diffusione del virus. L’attività di monitoraggio va avanti – ha poi sottolineato Nucera – così come l’interlocuzione con la Regione in merito alla possibilità di allestire nelle scuole gli hub vaccinali”. Sotto la lente della task force, infine, anche la situazione nelle strutture carcerarie, che, ha spiegato Russo, “al momento è sotto controllo con un numero molto contenuto di detenuti positivi rispetto allo scenario regionale. Confortanti anche i dati delle vaccinazioni e la dotazione di dispositivi di protezione in seguito all’arrivo da Roma di cinquemila mascherine FFP2. Accanto agli interventi sanitari è fondamentale però porre al centro dell’attenzione anche l’ipotesi di un sostegno psicologico all’interno delle carceri”.

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