Sindacati: incontro deludente con Ente Parco Pollino su 62 lavoratori Leggi Regionali 15 e 40

Isabella Roccamo

“Un incontro deludente quello con l’Ente Parco del Pollino che ha in utilizzo i 62 lavoratori delle Leggi Regionali 15 e 40.
Dopo il lavoro svolto dalle Segreterie di NIdiL CGIL, Felsa CISL e UILTemp UIL che da anni seguono questa vertenza, nel 2022 la stessa ha subito un grosso passo in avanti grazie alla storicizzazione delle risorse – Legge regionale 6 maggio 2022, n. 11 –.
“Ci aspettavamo -scrivono i sindacati – di raccogliere i frutti concreti che per noi sono la stabilizzazione dei lavoratori del
bacino dopo tanti anni di precariato.”
Dopo l’incontro con i rappresentanti dei vari enti che utilizzano molti lavoratori il cui sussidio è a carico della Regione Calabria, però “c’è la certezza -aggiungono i sindacati – che neanche con la storicizzazione delle risorse e il contributo fisso annuo di 11.547,24 € a lavoratore ci sarà la possibilità di assorbire
i lavoratori sulle capacità delle dotazioni organiche di diversi enti che sono di fatto impossibilitati nel procedere in tal senso. Abbiamo altresì riscontrato che in quei pochi enti, dove sarebbe possibile una stabilizzazione di qualche lavoratore, un atteggiamento pilatesco che contrasta con le belle parole sempre pronunciate davanti ai lavoratori, che però non hanno trovato riscontro con l’impegno vero a risolvere quelle criticità.
Questi lavoratori sono da più di 20 anni al servizio dell’Ente Parco del Pollino e di molti Comuni, completamente gratis, visto che il sussidio è a carico della Regione Calabria. Queste
risorse economiche adesso storicizzate devono essere spese meglio, accompagnate da tutele e diritti dei lavoratori. Occorre che le parti sociali, come più volte da noi sollecitato proseguono – abbiano un incontro in tal senso nel più breve tempo
possibile e che le soluzioni già prospettate per risolvere il problema di tutti i lavoratori siano prese in considerazione seriamente dalla Regione Calabria ma anche dal Parco Nazionale del
Pollino. Bisogna riconoscere a questi lavoratori -concludono i sindacati -lavoratori, uno stipendio che stia al di sopra della soglia minima di povertà come avvenuto già in passato con i lavoratori sempre del Parco ma della Regione Basilicata.”

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