I colori intensi, il volo della farfalla leggera e libera, la delicatezza preziosa della seta , fili invisibili ad unire passato, presente e futuro. E’ il murales simbolo della ri-partenza post covid, dell’integrazione di giovani migranti che hanno realizzato l’opera. Un dono alla città di Mendicino che li ha accolti. Ieri la cerimonia di inaugurazione dell’opera alla presenza del sindaco, Antonio Palermo, del parroco, Don Enzo Gabrieli che ha benedetto il murales e delle autorità civili del territorio. La manifestazione si è svolta nel rispetto delle norme anti covid. Il murales sito all’ingresso della città, in via dell’Accoglienza, in contrada Rosario, ha visto impegnati i minori non accompagnati dei centri di accoglienza inseriti nell’ambito del progetto FAMI “L’arte di conoscersi in Cantiere” finanziato dal fondo asilo e migrazione del Ministero dell’Interno con destinatario il comune di Mendicino, realizzato da PartecipaAzione in ats con l’associazione Porta Cenere. Il murales è il risultato di un laboratorio inserito nel progetto che ha visto protagonisti i ragazzi guidati dall’artista calabrese Amaele Serino, presidente dell’associazione Sottosuolo. Il sindaco Antonio Palermo ha ringraziato l’associazione PartecipaAzione APS e il suo direttivo, la presidente Vittoria Paradiso, la vice presidente Davila Scarpelli e il tesoriere Gianpaolo Rosa “ per l’iniziativa così speciale nella speranza di un futuro migliore” “ Il murales è il simbolo- ha concluso- della rinascita della nostra comunità”. “ Sta per chiudersi un percorso- ha detto la presidente di PartecipaAzione Ats Vittoria Paradiso- ricco umanità, contaminazioni tra culture diverse, imprevisti da gestire e belle sorprese. Il murales resterà come traccia di un’esperienza in cui abbiamo maturato la consapevolezza che un mondo migliore è possibile e che la nostra Calabria è terra ospitale”
Sintesi di tradizione e integrazione è il murales inaugurato a Mendicino
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