La Commissione Regionale per le Pari Opportunità fra Uomo e Donna della Regione Calabria, presieduta da Anna De Gaio, ha firmato un importante Protocollo d’Intesa con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria, rappresentato da Liberato Gerardo Guerriero. Obiettivo del protocollo promuovere e attuare strategie congiunte per garantire la tutela dei diritti e delle pari opportunità all’interno degli istituti penitenziari calabresi. Stando alla presidente De Gaio la firma di questo Protocollo rappresenta “un passo fondamentale verso la promozione della parità di genere e dei diritti umani nelle carceri calabresi. Ciò, nella convinzione che un ambiente rispettoso e inclusivo sia una condizione indispensabile per il reinserimento sociale e la prevenzione della recidiva”.
Obiettivi e finalità del Protocollo
Il Protocollo prevede l’adozione di misure e azioni volte a: Prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione basata su genere, età, etnia, orientamento sessuale o disabilità, assicurando pari opportunità in ambito formativo, lavorativo e sociale per tutte le persone detenute. Formare il personale penitenziario sui temi delle pari opportunità e delle discriminazioni, per favorire la creazione di un ambiente inclusivo e rispettoso dei diritti umani. Sensibilizzare detenuti e personale attraverso incontri, workshop e attività educative, mirate a promuovere la cultura del rispetto reciproco e della non discriminazione. Impegno congiunto per la prevenzione della violenza di genere. “Un’attenzione particolare sarà riservata alla prevenzione della violenza di genere, fenomeno che rappresenta una priorità per entrambe le istituzioni. Il protocollo prevede infatti – è riportato in una nota – specifici progetti di sensibilizzazione e riabilitazione, destinati anche ai detenuti autori di reati di genere, per favorire un percorso di responsabilizzazione e reintegrazione”.
Collaborazioni e rete territoriale
La Commissione per le Pari Opportunità e il Provveditorato lavoreranno in collaborazione con Enti locali, Forze dell’Ordine, Prefetture, e associazioni del terzo settore, promuovendo una rete di supporto che favorisca il reinserimento sociale delle persone detenute e il rispetto dei diritti fondamentali. Il Protocollo ha una durata triennale, con possibilità di proroga, a testimonianza dell’impegno duraturo delle istituzioni nel promuovere un cambiamento culturale e sociale a favore della tutela dei diritti di tutti.