Terme Luigiane, S.A.TE.CA chiude le attività. In 250 senza lavoro

Rosalba Baldino

Chiudono le Terme Luigiane, 250 dipendenti resteranno senza lavoro, saltano  500mila prestazioni sanitarie erogate ogni anno.

“Questa sofferta decisione – fa sapere la S.A.TE.CA. spa, società che gestisce le terme- è stata la conseguenza di una serie di provvedimenti adottati dalle Amministrazioni Comunali di Guardia Piemontese ed Acquappesa.” “Si tratta di provvedimenti- precisa l’azienda-  che impediscono la prosecuzione dell’attività. In particolare, il “Regolamento per i contratti di utilizzo delle acque termali” approvato dai due consigli comunali nei giorni scorsi, che destina una percentuale irrisoria di acqua alle strutture attualmente operative, e soprattutto l’aver stabilito,in maniera illegittima e unilaterale, la fine del rapporto concessorio al 31/12/2020 e la conseguente richiesta di restituzione di tutti i beni in concessione.”

“La S.A.TE.CA. – precisa nella nota- ha effettuato negli ultimi anni enormi sforzi per continuare la gestione nonostante le scarse certezze per il futuro, ma il mancato rispetto da parte dei Comuni degli accordi presi con l’azienda presso la Prefettura di Cosenza, alla presenza della Regione Calabria, di Federterme e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, costringe a prendere questa gravissima decisione.”

“Questo e altre problematiche sorte negli ultimi anni a causa del mancato rinnovo della sub-concessione per l’uso delle acque e dell’immobilismo dei due Comuni nell’individuare il nuovo sub-concessionario, impediscono- si sottolinea-  di fatto di portare avanti la gestione operativa e quella strategica di lungo termine. Ciò determinerà l’impossibilità di soddisfare la richiesta dei quasi 20.000 curanti  la disoccupazione per le persone direttamente occupate, più il personale che opera nell’indotto. Indotto che risulterà gravemente danneggiato in tutto il comprensorio turistico-termale. Senza alcun dubbio saranno tante le imprese locali messe in crisi e costrette a chiudere e il tessuto economico regionale subirà un danno incalcolabile.”

“”Questa non è una crisi aziendale – si conclude- ma è una crisi del sistema Calabria. Muore così di burocrazia una fra le imprese più antiche, prestigiose e solide della nostra regione, che continua a vedere impoverirsi pesantemente il proprio panorama imprenditoriale.

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