Dopo dieci anni torna in funzione l’impianto della discordia “San Sago” di Tortora, nel cosentino. Il Ministero dell’Ambiente, con un provvedimento adottato dal commissario ad acta Paolo Cagnoli, ha infatti rinnovato l’Autorizzazione integrata ambientale per il depuratore di rifiuti liquidi, pericolosi e non. Era stato sequestrato e disattivato nel 2013 dalla Guardia di finanza di Cosenza a conclusione di un’indagine su presunti reati ambientali. Le attività del depuratore di San Sago sono state a lungo state osteggiate dalle varie amministrazioni che si sono succedute nella gestione del Comune di Tortora, dai Comuni limitrofi sia calabresi che lucani e da alcune associazioni ambientaliste. “La decisione – ha dichiarato il sindaco Toni Iorio – è deludente sia sotto l’aspetto politico che tecnico. La vicenda è emblematica di una Calabria priva di rappresentanza politica, per quanto riguarda sia la maggioranza che la minoranza, incapace di esprimere una volontà di tutela delle istanze dei calabresi. Nessuno ha mosso un dito per risolvere questa problematica. Sul piano tecnico, poi – ha concluso il primo cittadino di Tortora – è stato mortificato l’immane lavoro documentale svolto sia dal ministero che dal dipartimento Ambiente della Regione”.
Tortora: dopo dieci anni torna in funzione l’impianto San Sago
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