Turismo nel mirino delle mafie, la ‘Ndrangheta ai primi posti

Anna Franchino

Il sistema turistico italiano è a “trazione ndranghetista” il giro d’affari ammonterebbe a 3,3 miliardi di euro secondo le stime di Demoskopika che ha realizzato lo studio utilizzando una serie di dati rilevati da alcune fonti ufficiali o autorevoli. I proventi della criminalità organizzata derivante dall’infiltrazione economica nel comparto turistico. Vedono la ‘Ndrangheta ai primi posti, con un giro d’affari di 1.650 milioni di euro, pari al 50 per cento degli introiti complessivi, immediatamente seguita da Camorra con 950 milioni di euro (28,8 per cento), Mafia con 400 milioni di euro (12,1 per cento) e criminalità organizzata pugliese e lucana con 300milioni di euro (9,1 per cento).  La longa manus della criminalità organizzata concentrata su due eventi imminenti: le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e il Giubileo 2025 che stuzzicano gli appetiti dei mafiosi. Alto il livello di rischio in molte Regioni d’Italia come mostra la grafica che vede la Calabria al nono posto. Mentre tra le imprese del comparto turistico a rischio default, quelle a rischio di infiltrazione criminale e tra le imprese turistiche confiscate, la nostra Regione balza ai primi posti.

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