Zona gialla: riaprono bar e ristoranti, musei e mostre

Red02

Da oggi 1 febbraio quasi tutta l’Italia è entrata in fascia gialla. Il cambio di colore ha portato nella zona di rischio più basso quasi tutte le Regioni, tranne Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna e Umbria che restano arancioni.

“Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”, ha ricordato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Anche il coordinatore del Cts Agostino Miozzo sottolinea che  il ritorno in area gialla “non significa normalità”, è necessario non abbassare la guardia, perché c’è il rischio “assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili”. Questo significa che si dovranno mantenere tutte le principali regole anti Covid.

Il vero cambiamento riguarda, i bar e i ristoranti, da oggi nelle Regioni colorate di giallo è possibile consumare al tavolo, ma solo fino alle 18. Consentiti servizio a domicilio e asporto fino a quando non scatta il coprifuoco alle 22. Dopo le 18 è possibile prendere da mangiare o da bere, ma non è consentito né consumare all’interno né nelle immediate vicinanze, per esempio davanti all’ingresso del locale. Per quanto riguarda gli esercenti che svolgono come attività principale quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande scatta dopo le 18 il divieto di asporto. Non ci sono restrizioni invece per il delivery.

In tutta la Calabria, diverse sono state le reazioni: “Ricominciamo, che Dio ci aiuti” – dice un ristoratore catanzarese a Tg Ten – fino al 3 marzo, cerchiamo di resistere ed andare avanti, salviamo il salvabile”. Speranza e ottimismo, nonostante tutto. Diverso è invece l’umore di un barista nel catanzarese – che sempre a Tg Ten –  lamenta il mancato arrivo di indennizzi, eccetto: “quei mille euro, che avendo un dipendente non bastano a sfamare due famiglie”.

Tra le domande più gettonante c’è sicuramente quella che riguarda parenti e amici.
“Via libera” alle visite a  casa, all’interno della stessa Regione o Provincia autonoma, ma attenzione, sono consentite una sola volta al giorno e si può andare massimo in due e con figli minori di 14 anni al seguito, o con soggetti fragili e non autosufficienti. Si deve sempre rincasare prima che scatti l’ora del coprifuoco alle 22.

Riaprono tutti i negozi, dal lunedì al venerdì. Nei festivi e prefestivi restano le limitazioni che erano in vigore fino a oggi nei centri commerciali, dove restano aperti solo tabacchi, edicole, farmacie e negozi che vendono generi alimentari. All’interno dei locali sono ancora vietati gli assembramenti. Nei negozi più piccoli, meno di 40mq si entra uno alla volta.

Restano chiuse ancora palestre, piscine, centri benessere e centri termali, tranne che per attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni o eventi riconosciuti di rilevanza nazionale dal CONI o dal CIP. Consentito frequentare i centri sportivi all’aperto. È possibile andare in bici e fare attività motoria, sempre mantenendo i 2 metri di distanza dalle altre persone. Permessa da oggi la caccia, all’interno della propria Regione o Provincia autonoma.

Altra grande novità è la riapertura dei musei e delle mostre, ma solo da lunedì al venerdì. Nei giorni festivi invece resteranno chiusi. I visitatori sono obbligati a indossare la mascherina, e dovranno essere organizzati ingressi contingentati.

 

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