E’ scattato alle prime luci dell’alba il blitz interforze contro i clan egemoni a Cosenza. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno eseguito 18 fermi disposti dalla Dda di Catanzaro. Nel mirino degli inquirenti due cosche confederate: quella degli ‘Italiani’ e quella degli Zingari. I reati contestati sono di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e omicidio. Fatta luce sul delitto di Luca Bruni, considerato il “reggente” dell’omonimo clan, ucciso il tre gennaio del 2012. L’operazione è stata denominata “Testa del serpente”. Le indagini hanno consentito di documentare l’esecuzione di una serie di estorsioni nei confronti di imprenditori cosentini costretti a pagare il pizzo alle due cosche. E anche quest’anno, in vista del Natale, come prassi consolidata, gli esattori dei clan stavano facendo il giro degli imprenditori per incassare le rate del pizzo. Le cosche confederate disponevano di potenti armi e avevano una cassa comune, la cosiddetta ‘bacinella’, in cui confluivano gli introiti del traffico di droga e delle attività estorsive. Gli inquirenti hanno accertato una intensa attività di commercializzazione di eroina e cocaina svolta dal gruppo degli zingari