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Avrebbe favorito l’impresa boschiva Spadafora di San Giovanni in Fiore, ritenuta legata alle potenti cosche di ndrangheta di Cirò Marina, è questo il motivo che ha portato il Tribunale di Crotone a condannare, a tredici anni di reclusione, Carmine Greco maresciallo (sospeso) dei carabinieri forestali di Cosenza. Il sottufficiale, comandante della stazione di Cava di Melis, difeso dagli avvocati Franco Sammarco e Antonio Quintieri, è ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa.
In primo grado si contano più di 80 condanne, tutte sgominate dalla Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, con la maxi chiesta “Stige”.