Cosenza, la rabbia degli 80 OSS licenziati

Gianluca Pasqua


Internalizzazione è una parola difficile, ma gli oss in servizio nell’azienda ospedaliera di Cosenza Mariano Santo e Rogliano, la sanno pronunciare bene. Perchè ce l’hanno sulla punta della lingua almeno da 10 anni, da quando in vista di una promessa stabilizzazione hanno sostenuto corsi e concorsi per farsi trovare pronti e dire addio ai timori di perdere il lavoro. Paure che si sono concretizzate qualche giorno fa quando hanno ricevuto una lettera di licenziamento che fissa la fine della loro assunzione al 30 settembre prossimo. Una vita tra le corsie dell’ospedale a dare assistenza ai malati e troppe volte costretti a sbattere i pugni per salvaguardare il proprio posto. E pensare che l’internalizzazione consentirebbe all’azienda di risparmiare fior di quattrini. La signora Sandra come altri ha smontato stamattina dopo una notte di lavoro, oggi pomeriggio arriveranno i colleghi degli altri turni. Non molleranno finchè non riceveranno risposte dalla direzione dell’Azienda ospedaliera e dal commissario Cotticelli al quale hanno chiesto un incontro giorni fa.

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