La Calabria resta zona arancione ieri il presidente Spirlì ha recepito l’ordinanza emessa dal ministro Speranza, ma i dati non sono per nulla confortanti. Molti centri della regione destano preoccupazione soprattutto nel cosentino, dove sono tante le zone rosse istituite per contenere l’avanzata del virus come ad esempio San Giovanni in Fiore dove si registra un nuovo balzo di positivi. Il comune silano è già zona rossa, ma anche nell’Alto Ionio cosentino ed in particolare a Rocca Imperiale sono oltre una 40ina i contagiati dell’ultima ora, ma in tanti sono in quarantena fiduciaria, il sindaco è in stretto contatto con la task force dell’Asp di Cosenza per gestire al meglio la situazione e sollecitare in caso di ulteriore aggravarsi del contesto epidemiologico l’istituzione della zona rossa da parte della Regione. Intanto il primo cittadino ha disposto misure restrittive per contenere la diffusione del contagio, evitando gli spostamenti se non necessari. Secondo quanto si è appreso i contagi interesserebbero diversi lavoratori agricoli che operano nella zona. Situazione costantemente monitorata. Un focolaio si è sviluppato in queste ultime ore anche presso la struttura dell’Inrca di Cosenza. Sette secondo quanto è dato sapere le persone risultate positive tra pazienti e operatori che sono tenuti sotto controllo seppur asintomatici, anche se qualcuno presenta i sintomi tipici dell’epidemia. Anche Delianuova è sotto monitoraggio stretto nonostante la zona rossa, 183 i contagi e molti casi si registrano nel vibonese. I focolai nelle scuole di Mileto e Paravati. Lo screening di massa eseguito su docenti e studenti dell’Istituto comprensivo di Mileto, dopo che era risultata positiva al test antigenico una bambina della terza classe della primaria di Paravati, ha dato esito positivo – per il momento – per 42 persone (10 in più della giornata di ieri). Di questi oltre 30 nel solo plesso di Paravati. Dei contagiati, 12 sono studenti. A darne notizia il sindaco di Mileto, Salvatore Giordano, che evidenzia che la situazione è circoscritta. 30 i casi a Sant’Onofrio con una decina di nuclei familiari coinvolti, ecco perché con un’ordinanza il sindaco ha chiuso le scuole, così come nel comune di Nicotera.