All’Annunziata di Cosenza, come nelle altre strutture ospedaliere calabresi, le ambulanze trasportano diversi pazienti con sintomi riferibili al covid, questa mattina è toccato a due bambini varcare la soglia del pronto soccorso dell’ospedale cosentino. Genitori preoccupati per il peggioramento delle condizioni dei propri figli, in isolamento da qualche giorno, hanno chiesto che fossero visitati dai medici. Il virus secondo la Fondazione Gimbe dà segnali di rallentamento, la crescita della curva in Calabria è lineare, ma sono tanti gli attualmente positivi nelle varie province, troppi nelle aree del vibonese e del reggino dove l’epidemia si è diffusa capillarmente nelle ultime settimane. Lo dimostra il fatto che tra le zone rosse e arancioni ci siano quasi esclusivamente località dell’area sud. La Regione ha prorogato la zona rossa a Platì fino al 23 gennaio e fino alla stessa data la zona arancione a Rosarno, Africo, Feroleto della Chiesa, Mammola.
Sono state istituite 12 nuove zone arancioni a Bagaladi, Bova Marina, Brancaleone, Caulonia, Cosoleto, Gioiosa Ionica, Monasterace, Montebello, Placanica, San Luca, Seminara, Stignano.
Escono invece dalle restrizioni Cinquefrondi, Galatro, Melicucco, Rizziconi, San Roberto, Taurianova e Polistena e a breve anche Benestare, Bianco, Cittanova, Gioia Tauro, Marina di Gioiosa Ionica, Palizzi e Roccella jonica.
A Catanzaro da oggi fino al 28 gennaio sospese le attività dell’asilo comunale Pepe. Decisione necessaria dopo il riscontro di diverse infezioni tra personale e alunni.
Con i 14 ingressi di ieri negli ospedali calabresi sono stati raggiunti i 432 posti occupati in area medica con una percentuale del 41%, 37 in terapia intensiva 19% occupazione.
L’incidenza per 100mila abitanti ha raggiunto quota 957 casi nella settimana dal 10 al 16 gennaio