Come previsto in poche settimane l’Omicron ce l’ha fatta, è riuscita a sostituirsi alla variante Delta conquistando l’Italia regione dopo regione. Resiste la Valle d’Aosta dove la Delta è ancora al 66%. Dai 4 laboratori della Calabria sono stati inviati per la survey ministeriale 1.073 campioni positivi, 40 sono stati sequenziati, 35 le sequenze ottenute che hanno rivelato la presenza in 25 casi della variante omicron e in 10 della Delta, per una percentuale del 71,4. L’indagine è stata eseguita sui prelievi del 3 gennaio, a distanza di più di dieci giorni la situazione è cambiata e considerato che la diffusione dell’ultima mutazione sbarcata in Europa è davvero repentina, si calcola che la percentuale sia salita all’80%.
Intanto aumenta la pressione sugli ospedali calabresi, dei 16 ricoveri avvenuti ieri, la maggior parte ha riguardato lo Jazzolino di Vibo Valentia. In totale nelle strutture della regione c’erano 415 soggetti ricoverati in area medica e 31 in terapia intensiva. Interessante il confronto con la terza ondata, il 20 aprile del 2021 i ricoverati in area medica toccarono il massimo con 471, due giorni prima il record nelle terapie intensive, i posti occupati erano 50. L’impatto della vaccinazione nel prevenire casi di malattia severa è evidente, secondo i dati dell’Iss l’efficacia è al 95% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 a 120 giorni e 89% per chi ha completato il ciclo da oltre 120 giorni. Sul fronte somministrazioni sono state 25.505 ieri, 3.971 le prime dosi e 19.281 le dosi booster.