La crisi economica provocata dalla pandemia di coronavirus può aprire alle mafie «prospettive di arricchimento ed espansione paragonabili a ritmi di crescita che può offrire solo un contesto post-bellico». È l’allarme lanciato dalla Dia contenuto nella Relazione semestrale inviata al Parlamento. Un intero capitolo è dedicato proprio all’emergenza Covid. Sono due gli scenari prospettati dalla Dia: uno di breve periodo in cui le organizzazioni punteranno a consolidare il proprio consenso sociale attraverso forme di assistenzialismo. anche con l’elargizione di prestiti di denaro; e uno di medio-lungo periodo in cui le mafie e in particolare la ‘ndrangheta, “vorranno ancora più stressare il loro ruolo di player affidabili ed efficaci anche su scala globale, mettendo le mani anche su aziende di medie e grandi dimensioni in crisi di liquidità”. Ma non è l’unico argomento affrontato dagli analisti della Direzione Investigativa Antimafia, che nella relazione si soffermano anche sullo scioglimento dei Comuni, sulle infiltrazioni mafiose nella sanità, sui guadagni dei giochi per la criminalità organizzata, sulla scarcerazione dei boss. In particolare la Calabria è al primo posto per enti locali sciolti per mafia, 25 nel 2019
Allarme della Dia, mafie si arricchiscono con Covid
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