Il Tribunale di Crotone ha assolto l’ex sindaco Ugo Pugliese, gli ex assessori comunali Giuseppe Frisenda e Salvatore De Luca. Gli ex amministratori erano imputato per abuso d’ufficio e turbativa d’asta in un processo che aveva preso le mosse nel 2019 da un’indagine sull’assegnazione della gestione della piscina olimpionica.Con loro sono stati assolti anche i rappresentanti del consorzio Daippo, Daniele Paonessa ed Emilio Ape. Con la stessa sentenza, invece, sono stati condannati per falso ideologico e peculato distrattivo gli ex dirigenti comunali Gianfranco De Martino (4 anni e 10 mesi) e Giuseppe Germinara (1 anno 9 mesi e 10 giorni). L’indagine della Procura nel novembre del 2019 aveva portato alle dimissione dell’allora sindaco Pugliese che avevano provocato lo scioglimento del Consiglio comunale. A tutti gli imputati, tranne Germinara, venivano contestati i reati di turbativa d’asta ed abuso d’ufficio per aver concluso un accordo clandestino e illecito per affidare temporaneamente la piscina ai privati del consorzio Daippo senza gara. Inoltre Pugliese, Germinara e De Martino rispondevano anche di abuso d’ufficio per aver lasciato l’impianto in gestione al consorzio dopo la scadenza della convenzione senza pretendere il pagamento delle utenze che in quel momento ammontavano ad oltre un milione di euro. Accuse alle quali, a processo già iniziato, si sono aggiunte quelle di falso ideologico che la Procura ha contestato a De Martino e Germinara. Nel corso del processo il Parlamento ha cancellato il reato di abuso d’ufficio. Per questo, nel corso dell’udienza svolta il 21 ottobre, il pm Alessandro Rho, durante la sua replica aveva chiesto la derubricazione del reato di abuso d’ufficio in quello di peculato distrattivo (ovvero l’utilizzo di soldi dell’ente per scopi diversi da quelli previsti). Reato per il quale il Tribunale, presieduto dal giudice Elvezia Cordasco, ha riconosciuto la responsabilità di De Martino e Germinara ritenuti colpevoli anche di una serie di falsi ideologici. Per il resto il Tribunale di Crotone ha assolto gli amministratori comunali sia dal reato di peculato distrattivo che da quello di di turbativa d’asta riconoscendo che il fatto non sussiste.