Tre persone sono state arrestate dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che hanno anche sequestrato le quote e il patrimonio aziendale di 3 società operanti a Reggio nel settore della distribuzione e disponibilità economiche e patrimoniali di sei indagati per oltre 5 milioni. I reati contestati sono bancarotta fraudolenta aggravata, estorsione aggravata, omessa dichiarazione, occultamento o distruzione di documenti contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Gli arrestati, in concorso con altri soggetti e secondo un modus operandi ben definito, avrebbero omesso sistematicamente di onorare i propri debiti nei confronti dei creditori, dei lavoratori e dell’erario, attraverso società “schermo”. Le aziende, aventi simile oggetto sociale e facenti capo agli indagati, erano intestate a prestanome, spesso reclutati tra i dipendenti. Per l’accusa, i responsabili, onoravano i debiti solo inizialmente e si tutelavano dalle azioni creditorie attraverso contratti simulati che consentivano di occultare la reale proprietà dei beni. Una volta fatte fallire le società, ne costituivano di nuove in continuità con le precedenti. Nelle nuove aziende, che avevano stesso oggetto sociale, stesse sedi e stessi dipendenti, gli indagati facevano confluire le risorse patrimoniali fraudolentemente nascoste con le vecchie società. Inoltre avrebbero costretto i dipendenti a ricevere una retribuzione inferiore rispetto a quella in busta paga dietro implicita minaccia di licenziamento.
Bancarotta fraudolenta e reati tributari, tre arresti a Reggio Calabria
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