Operazione”Coccodrillo”: 10 ordinanze e sequestro di oltre 50 milioni a imprenditori

Red02

In corso di esecuzione 10 ordinanze cautelari e il sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 50 milioni di euro nei confronti di alcuni imprenditori catanzaresi e dei loro prestanome.

Dalle prime luci dell’alba i finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro stanno eseguendo un’operazione di polizia coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Catanzaro.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alla presenza del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri e del Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori aggravata dall’avere agevolato la ‘ndrangheta. In particolare, secondo quanto si è appreso, uno degli indagati, l’imprenditore Giuseppe Lobello, di 50 anni, sarebbe stato legato alla cosca di ‘ndrangheta degli Arena di Isola capo Rizzuto, per conto della quale avrebbe fatto da intermediario con alcuni imprenditori sottoposti ad estorsione per lavori svolti nel catanzarese, raccogliendo anche il denaro dalle vittime per consegnarlo, in date stabilite, ai vertici del clan.

Complessivamente sono 16 gli indagati. Lobello è stato condotto in carcere, mentre ai domiciliari sono stati posti Antonio Lobello, 71 anni, Daniele Lobello, 46 anni, Francesco Iiritano, 30 anni Domenico Rotella 42 anni, Anna Rita Vigliarolo, 43 anni e Vincenzo Pasquino, 59 anni. Sono stati sottoposti alla misura interdittiva del divieto temporaneo a esercitare la professione di ragionieri/consulenti/commercialisti per un anno Pasquale Torchia 43 anni, Pasquale Vespertini, 38 anni e Vitaliano Maria Fulciniti di 43 anni.

L’indagine, diretta dalla Procura Distrettuale di Catanzaro e condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catanzaro, ha evidenziato un grave quadro indiziario a carico degli imprenditori catanzaresi Antonio Lobello, Giuseppe Lobello e Daniele Lobello. Con la medesima ordinanza cautelare è stato disposto, anche il sequestro preventivo delle società, di fatto riconducibili ai tre imprenditori, e oggetto di intestazioni fittizie, Strade Sud srl, Trivellazioni Speciali srl, Consorzio Stabile Zeus, Consorzio stabile genesi, tutte operanti nel comparto dell’edilizia pubblica e privata e aggiudicatarie di numerosi appalti pubblici, nonché della società Marina Café S.r.l.s. operante nel settore della ristorazione.

Dalle indagini è emerso anche un episodio di estorsione nei confronti di un lavoratore dipendente costretto ad auto licenziarsi contro la sua volontà da una società fittiziamente intestata a un prestanome, per incomprensioni sorte sul luogo di lavoro con i familiari di Giuseppe Lobello.

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