Cetraro: ventitré colpi di kalashnikov contro il centro accoglienza migranti

Redazione

Intimidazione al centro accoglienza Parco degli Aranci di Cetraro, sul Tirreno cosentino. Contro la struttura, tra le 5 e le 6 di questa mattina, sono stati esplosi ventitré colpi di kalashnikov. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, gli investigatori dell’Arma escludono la pista razziale o comunque discriminatoria. Al vaglio le testimonianze dei migranti e degli impiegati al Cas, oltre alle immagini registrati dalle telecamere di videosorveglianza. Le investigazioni proseguono senza escludere l’ipotesi che dietro gli spari ci possano essere interessi economici della criminalità organizzata. Per fortuna, non ci sono feriti. Intanto, nella cittadina tirrenica c’è sgomento e perplessità. Il sindaco Ermanno Cennamo, commentando l’accaduto, sollecita interventi concreti: “È indispensabile che il neo Prefetto della Provincia di Cosenza convochi con urgenza il tavolo per la sicurezza pubblica, al fine di valutare e implementare interventi tempestivi ed efficaci. La comunità di Cetraro non può più tollerare ulteriori rinvii: è necessario aprire senza indugi la nuova caserma dei carabinieri, rafforzando così la presenza delle forze dell’ordine nella nostra zona. Chiediamo inoltre che l’organico delle forze dell’ordine venga potenziato per garantire un controllo capillare e costante del territorio. Solo con una presenza massiccia e operativa delle forze dell’ordine sarà possibile garantire sicurezza e vivibilità ai cittadini di Cetraro. La comunità cetrarese, composta da persone oneste e laboriose, merita di vivere in un ambiente sicuro e sereno. Facciamo dunque appello a tutte le istituzioni affinché si agisca con decisione e coraggio per fermare ogni forma di illegalità e ristabilire la pace nella nostra città”.

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