I due si trovano ora agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in detenzione e coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Accusa a cui si deve aggiungere, per il solo 50enne calabrese, anche quella di furto aggravato per aver, al fine di irrigare la piantagione, sottratto un quantitativo importante (non meno di circa 1.800 euro l’anno) di acqua potabile di proprietà di Ireti Spa con l’aggravante della violenza sulle cose avendo tagliato la tubatura.
Le ottanta piante sequestrate hanno un principio attivo di Thc pari a circa 8.000 dosi medie. La scoperta della piantagione è stata fatta alla fine del mese di agosto quando i carabinieri di San Polo, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno individuato in località Casa Rotta, in una zona impervia della collina sampolese, di proprietà di un terzo soggetto completamente estraneo ai fatti, una piantagione composta da 76 piante di marijuana, occultate nel fitto del bosco dove erano state sapientemente ricavate delle radure.
Per oltre un mese i carabinieri hanno effettuato servizi di appostamento e osservazione della piantagione, anche servendosi di foto-trappole. Questa attività ha portato a individuare due uomini che, in più occasioni, sono stati immortalati mentre coltivavano la piantagione, peraltro ben organizzata e dotata di un impianto di irrigazione goccia a goccia. Alla fine del mese di settembre i carabinieri hanno sequestrato le piante di marijuana e hanno trovato una seconda radura dove erano presenti altre 61 buche che, evidentemente, avevano ospitato altrettante piante di marijuana, che è stata scoperta procedendo al dissotterramento dell’intero impianto di irrigazione lungo oltre 600 metri e interrato a decine di centimetri sotto al terreno.