Da poco si è conclusa la conferenza stampa del premier Conte per illustrare le misure contenute nel nuovo Dpcm firmato questa notte e in vigore da domani 26 ottobre fino al 24 novembre.
“L’Italia non può permettersi un secondo lockdown. Vogliamo tenere sotto controllo la curva epidemiologica, solo cosi riusciremo gestire la pandemia” – ha detto Conte in conferenza stampa. “L’intento è quello di «evitare di trovarci nella situazione di dover scegliere tra l’economia e la salute”.
Il premier ha evidenziato che si tratta di “un momento complesso. C’è molta stanchezza, rabbia, frustrazione, si stanno creando disuguaglianze nuove. Ci sono persone meno tutelate, che non possono contare su un’entrata fissa. Oggi stiamo chiedendo più sacrifici ad alcuni, ristoratori, artisti, commercianti”.
Annuncia “indennizzi subito alle categorie più colpite”: “Lo sapete non mi piace fare promesse ma – ha confermato il presidente – prendo un impegno. Sono pronti gli indennizzi per coloro che verranno penalizzati da queste norme. Si tratta di ristori che arriveranno direttamente sul conto corrente con bonifici da parte dell’Agenzia dell’entrata”.
Per tutelare l’economia “arriveranno nuovi contributi a fondo perduto. Cancellata inoltre la seconda rata Imu, confermata la cassa integrazione, prevista la nuova indennità mensile una tantum. Offriremo anche misure di sostegno per la filiera agroalimentare”.
Così, almeno per quanto promette Conte,chi sarà costretto a sospendere o rallentare le attività potrà giovare di un sostegno economico. L’obiettivo sarà quello di “riuscire a contenere i contagi per affrontare le vacanze natalizie con più serenità”.
L’unica nota positiva giunge sulle notizie riguardanti il primo vaccino anti-covid: “A dicembre se gli impegni saranno confermati potremo distribuire le prime dosi alle fasce più deboli. Medici e sanitari in primis, in quanto rappresentano tra le categorie più esposte”, ha annunciato Conte concludendo: “L’Italia è un grande paese, già in primavera ce l’abbiamo fatta, ce la faremo anche stavolta. Un Paese che è grande una volta, è grande sempre”.