Il gup del Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco ha disposto cinque condanne e due assoluzioni nel processo, con rito abbreviato, nato dall’indagine “Maqlub” condotta dalla Dda di Catanzaro. Il “ribaltamento”, traduzione italiana di “Maqlub”, termine che ha dato il nome all’operazione, si è concretizzato il 18 luglio 2019, quando vennero arrestati gli aguzzini di una serie di imprenditori del Vibonese, tra i quali Carmine Zappia, gestore di un tabacchino a Nicotera, vittima di una fitta rete di usura ed estorsioni messa in atto dalla cosca dei Mancuso. Zappia aveva deciso di ribellarsi denunciando le estorsioni subite all’autorità giudiziaria. Il commerciante si é poi costituito parte civile nel processo insieme alla Regione e al Comune di Nicotera. Estorsione, usura, favoreggiamento personale e furto sono i reati, tutti aggravati dal metodo mafioso, contestati a vario titolo agli imputati. I condannati sono Alfonso Cicerone, cui sono stati comminati 9 anni e 8 mesi di reclusione; Rocco D’Amico (4 anni e 8 mesi) e Francesco d’Aloi, Gabriele Gallone e Giovanni Iermito (8 mesi e assoluzione dal reato di favoreggiamento). Assolti per non aver commesso il fatto Salvatore Comerci e Salvatore Gurzì.
Estorsioni a imprenditori vibonese, 5 condannati e 2 assolti
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