La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha emesso un avviso di conclusione indagini nei confronti di 4 tecnici del Comune di Scilla avvicendatisi dal 2013 al 2018 come responsabili del servizio tecnico, ed accusati di omissione di atti di ufficio e abbandono ed immissione di rifiuti liquidi sul suolo. L’indagine, condotta dai carabinieri forestali di San Roberto su disposizioni della Procura, ha preso avvio da un esposto di alcuni cittadini in cui si segnalavano situazioni di degrado ambientale ed inquinamento causato dal reiterato malfunzionamento di un impianto di sollevamento delle acque fognarie in contrada “Buzzurro-Strada Selle” della frazione Melia del comune di Scilla. Secondo l’accusa, i tecnici comunali responsabili dell’impianto, non avrebbero eseguito atti del loro ufficio che, per ragioni di igiene, sanità e sicurezza pubblica, dovevano essere svolti senza ritardo. In particolare avrebbero omesso, ciascuno per i periodi di propria competenza, di compiere i necessari periodici provvedimenti di adeguamento, potenziamento, manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché la riparazione delle pompe di sollevamento delle acque reflue. Tale comportamento avrebbe causato, nel tempo, il continuo malfunzionamento dell’impianto, con il conseguente sversamento dei liquami nei terreni limitrofi sui quali ristagnavano facendo così prefigurare il reato di attività di raccolta, abbandono ed immissione di rifiuti liquidi sul suolo in assenza di autorizzazione.
Inquinamento fognario a Scilla, indagati 4 tecnici Comune
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