Un dirigente medico in carcere, un primario ai domiciliari, due tra le misure eseguite dalla guardia di finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, Il provvedimento cautelare scaturisce dalle indagini che hanno consentito di svelare l’esistenza di un articolato sistema illecito volto al rilascio di falsi certificati medici finalizzati, tra l’altro, a giustificare la mancata partecipazione ad udienze da parte di imputati di gravi reati, ad accedere a benefici assistenziali non dovuti o ad ottenere rimborsi assicurativi non spettanti, inabilità temporanee al servizio o indebiti trasferimenti per motivi di studio e lavoro.
In particolare, da quanto emerso dalle indagini svolte dai Finanzieri del Gruppo di Locri, il rilascio da parte di alcuni indagati di certificazioni sanitarie attestanti diagnosi non corrispondenti alla realtà sarebbe avvenuto dietro la pattuizione di somme di denaro o di altre utilità.
Complessivamente il provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Locri dispone l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 11 persone.
Tre gli indagati per i quali è stato disposto l’obbligo di firma tra cui due avvocati – e l’interdizione dall’esercizio della professione nei confronti di 5 medici e 1 avvocato, per 12 mesi.
Sono state effettuate perquisizioni personali e locali, anche presso l’ospedale di Locri. Nell’ambito del procedimento, che attualmente verte nella fase delle indagini preliminari, risultano indagati, a vario titolo e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità, complessivamente 90 soggetti – tra i quali medici, avvocati, tecnici di laboratorio e altri pubblici ufficiali – per i reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici, commessi in Locri e in altri comuni della provincia di Reggio Calabria nel periodo compreso tra il 2021 ed il 2022.