Montebello Jonico (Rc), scoperto arsenale di armi e droga in due terreni. Denunciate sei sorelle

Alessia Antonucci

Scoperti a Montebello Jonico, nel reggino, un imponente arsenale e quasi mezzo chilo di cocaina pura pronta per essere immessa nelle piazze di spaccio. A rinvenirli i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, della stazione di Saline di Montebello Jonico e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, nell’ambito di un servizio mirato: il bottino, sottoposto poi a sequestro, era nascosto, in modo che non si perdesse l’efficacia operativa, in due terreni distinti: uno abbandonato e privo di recinzioni, e l’altro di proprietà di sei sorelle, successivamente deferite in stato di libertà per detenzione abusiva di armi e sostanze. Sequestrati un fucile automatico AK-47 Kalashnikov con matricola punzonata, corredato di due serbatoi vuoti; tre pistole, di cui due con matricola abrasa, e tre fucili, di cui due con matricola punzonata; oltre 500 cartucce di vari calibri, incluse alcune da guerra. Circa 500 grammi di cocaina pura: la droga, se immessa sul mercato nero, destinata al mercato nero, avrebbe fruttato quasi 150.000 euro. Rinvenuti anche due bilancini di precisione utilizzati per la suddivisione dello stupefacente in dosi. La maggior parte del materiale era nascosto in tubi dell’acqua e strutture in legno dismesse simili a pollai, avvolto con cura in buste di cellophane e riposto in custodie: un sofisticato sistema di occultamento studiato per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. Nel terreno abbandonato, i Carabinieri hanno inoltre trovato 200 grammi di tritolo con innesco e un ordigno artigianale tipo “bomba carta” del peso di 1,2 kg, entrambi nascosti dentro un tubo di ferro sepolto sotto terra e pietrisco. Tra il materiale sequestrato in quest’area vi erano anche tre pistole, una delle quali era nascosta all’interno di un calzino, un fucile sovrapposto calibro 20 e altre 165 cartucce di vari calibri.

Il materiale esplosivo e l’ordigno artigianale sono stati fatti brillare sul posto dagli artificieri antisabotaggio del Comando Provinciale di Reggio Calabria, garantendo la massima sicurezza. L’intero arsenale e le sostanze stupefacenti sono stati posti sotto sequestro penale e messi a disposizione all’Autorità Giudiziaria per consentire approfondimenti balistici e tecnico-scientifici. Per le armi, in particolare, si procederà a verifiche volte a stabilire l’eventuale provenienza da episodi delittuosi o furti.

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