‘Ndrangheta, omicidio Patania nel vibonese: la sentenza di appello

Red02

Si è conclusa con tre condanne a 30 anni di reclusione il processo d’Appello, davanti la Corte d’Assise di Catanzaro, per l’omicidio del boss Fortunato Patania, avvenuto il 20 settembre del 2011 nel corso della faida tra la famiglia di Stefanaconi e il gruppo rivale dei Piscopisani. Le condanne, riformate rispetto al primo grado di giudizio, hanno riguardato i presunti esponenti di quest’ultimo sodalizio: Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo alias Pulcino, e Franco La Bella. In primo grado erano stati condannati all’ergastolo.

Confermata invece l’assoluzione nei confronti di Salvatore Tripodi, ritenuto esponente di spicco dell’omonimo clan; mentre è caduta in prescrizione l’accusa di favoreggiamento a carico di Pietro Michele Russo dopo che sono venute meno le aggravanti mafiose. Russo era stato assolto in primo grado dal reato di concorso nell’omicidio di Patania. Secondo l’accusa, l’omicidio di Patania, avvenuta nel distributore di carburante della famiglia nei pressi dello svincolo autostradale delle Serre, fu commesso dai piscopisani come reazione all’uccisione dell’agricoltore Michele Mario Fiorillo, avvenuto appena due giorni prima.

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