Beni per un ammontare di circa 1,5 milioni di euro, riconducibili a un ex parroco di Isola di Capo Rizzuto, don Edoardo Scordio, e a due suoi nipoti, sono stati sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Crotone, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Il sequestro ha riguardato 3 fabbricati, una villa, un autoveicolo, la partecipazione in una società, tutti i rapporti bancari intestati o riconducibili a loro e ai loro familiari.
Il provvedimento è stato adottato dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito del procedimento avviato con la proposta di applicazione della confisca, sulla base delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Crotone, volte a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile ai destinatari del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e alla loro attività lavorativa.
Le investigazioni riguardano le vicende patrimoniali degli interessati a partire dal 2009 e si sono avvalse delle risultanze investigative del processo “Jonny”, nel cui ambito il destinatario del sequestro è stato condannato dalla Corte d’ Appello di Catanzaro per associazione mafiosa.
Il sacerdote, condannato in appello a otto anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa, si trova attualmente agli arresti domiciliari nel centro internazionale di studi rosminiani di Stresa (Verbania), dove sta espiando la condanna, in attesa del verdetto definitivo della Cassazione.