‘Ndrangheta, si pente Nicola Acri detto Occhi di ghiaccio

Isabella Roccamo

C’è un nuovo pentito di ‘ndrangheta che ai magistrati della Dda di Catanzaro sta raccontando i retroscena di alcuni efferati delitti avvenuti nell’area della sibaritide. Si tratta di Nicola Acri ,42 anni, detto “occhi di ghiaccio”, capo della mala rossanese, che ha iniziato la sua carriera criminale ad appena 21 anni. Occhi azzurri e sguardo gelido, è ritenuto tra i killer più sanguinari della ‘ndrangheta calabrese. Dopo tre anni di latitanza, era stato arrestato a Bologna nel 2010 . Ha trascorso 10 anni al 41 bis e adesso ha deciso di collaborare con i magistrati. La circostanza si è appresa oggi durante l’udienza in Corte d’Assise d’Appello a Catanzaro del processo sul duplice omicidio di Giuseppe Cristaldi e Biagio Nucerito, ammazzati a Cassano Jonio il 6 gennaio del 1999.
Il sostituto procuratore generale Luigi Salvatore Maffia ha richiesto ai giudici di poter inserire agli atti del processo alcuni verbali resi da Acri e di sentire il nuovo “pentito” in dibattimento. Nicola Acri è considerato un personaggio di rilievo della nuova ‘ndrangheta dell’area centrosettentrionale ionica della Calabria. Sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di Primiano Chiarello, assassinato a Spezzano Albanese nel 1999. Il ruolo di padrino di Rossano venne conferito a Nicola Acri dal capo della criminalità nomade di Cassano, Franco Abbruzzese, detto “Dentuzzo”. “Occhi di ghiaccio”, probabilmente non ha retto al carcere duro e così da pochi giorni ha iniziato a collaborare con i magistrati.

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