Avrebbero avuto una relazione Rocco Gioffrè di 76 anni, pensionato, e Tiziana Mirabelli, la quarantasettenne che ha ucciso l’anziano con alcune coltellate nascondendone poi per alcuni giorni il cadavere.
La donna si é poi costituita ai carabinieri. A riferirlo agli stessi militari sono stati i familiari della vittima, secondo i quali, inoltre, dalla cassaforte della casa di Gioffrè sono spariti un’imprecisata somma di denaro ed alcuni effetti personali del pensionato.
La tesi dei familiari contrasta con quanto ha dichiarato ai carabinieri ieri, dopo l’arresto, dalla donna, che ha detto di avere reagito ad un tentativo di violenza sessuale da parte dell’anziano. Tiziana Mirabelli, in particolare, ha riferito di avere ucciso l’uomo usando lo stesso coltello che l’anziano impugnava, a suo dire, quando ha tentato di violentarla.
L’avvocato Francesco Gelsomino, legale della famiglia di Gioffrè, che era vedovo da cinque mesi, ha detto che la vittima contribuiva alle spese di Tiziana Mirabelli in base alla relazione sentimentale che c’era tra i due. “Le pagava le bollette – ha riferito il legale – e spesso i due erano stati visti insieme. I figli hanno visto l’ultima volta Gioffrè lunedì scorso, ma nei giorni passati avevano ricevuto messaggi sui loro cellulari dal telefono del padre che cercava di tranquillizzarli e li avvertiva di non chiamare i carabinieri. Evento inusuale perché Gioffrè non scriveva mai messaggi, ma telefonava direttamente”. Circostanza che fa suppore agli investigatori che i messaggi siano stati inviati in realtà dalla donna dopo che aveva ucciso l’anziano.
Non c’é alcuna certezza, inoltre, al momento, del giorno in cui é avvenuto l’omicidio. La donna ha riferito che il fatto sarebbe accaduto mercoledì scorso e di non avere detto nulla, tenendo il cadavere di Giuffrè in casa. Maggiori elementi sulla data esatta dell’omicidio potranno venire, comunque, dagli esiti dell’autopsia, disposta dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Cosenza.