Il Comune di Crucoli, con un avviso pubblico, ha chiesto ai cittadini di comunicare l’esistenza di pozzi nelle proprie aziende situate nella Valle del fiume Nicà per permettere ad Arpacal di effettuare un monitoraggio sulla qualità delle acque e verificare eventuali contaminazioni provenienti dal percolato fuoriuscito il 22 giugno scorso dalla discarica di Scala Coeli di proprietà della Bieco. Un vero e proprio censimento dei pozzi è necessario, è scritto nell’avviso del Comune, “per consentire ad Arpacal di effettuare il monitoraggio qualitativo delle acque sotterranee”. Nell’avviso è richiesto anche di comunicare al Comune di Crucoli “l’ubicazione dei pozzi autorizzati ed eventualmente anche dei punti di prelievo delle acque non ancora autorizzati o controllati”. A 14 giorni dall’incidente nella discarica che ha provocato una enorme fuoriuscita di percolato finito nei corsi d’acqua ed in mare, il Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente della Regione ha convocato per le 15 di domani un tavolo tecnico al quale sono invitati tra gli altri a partecipare il consorzio di bonifica Ionio crotonese, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, sindaci dei comuni coinvolti, i prefetti di Crotone e Cosenza, il Procuratore di Castrovillari. Una riunione resasi necessaria, afferma il dirigente generale Salvatore Siviglia, in considerazione del fatto “che per fronteggiare adeguatamente ed in tempi compatibili l’attuale situazione emergenziale, occorre attivare mezzi e poteri straordinari per il conferimento e la gestione operativa delle attività di messa in sicurezza operativa, caratterizzazione, bonifica e ripristino ambientale”. Nella stessa giornata è prevista, tra Crucoli Torretta e Cariati, una manifestazione per chiedere la chiusura della discarica.
Percolato nei fiumi, Arpacal controlla pozzi aziende
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