Dopo 19 anni si chiude il processo contro il clan Mancuso di Limbadi. La Cassazione conferma cinque condanne, annullando invece la pena per il presunto boss Pantaleone Mancuso, detto “l’ingegnere”, per il quale è stato deciso un nuovo processo in corte d’Appello, a Catanzaro. L’operazione “Genesi” scattò nell’agosto del 2010 e portò all’arresto di 42 persone ritenute esponenti di spicco del clan Mancuso di Limbadi, Galati e Prostamo di Mileto, Soriano di Filandari, Morfei di Dinami e presunti sodali. Erano accusati a vario titolo di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, usura, estorsioni, rapine, detenzione di armi. Ma i tempi della giustizia sono stati biblici. La sentenza di primo grado, infatti è arrivata solo nel 2013. Un processo che si trascinò per oltre 10 anni con diversi cambi di collegio. La pubblica accusa aveva chiesto complessivamente 379 anni di reclusione, ma il tribunale di Vibo condanno’ solo 11 imputati, assolvendo gli altri 31. La Dda non propose appello facendo così divenire definitive le assoluzioni. La sentenza di secondo grado , invece, risale al 28 febbraio dello scorso anno e si concluse con sei condanne. Quasi tutte confermate adesso dalla Corte di Cassazione.
Processo “Genesi”: la Cassazione conferma 5 condanne
610
articolo precedente