Seguirà due vie diverse il processo “Quinta bolgia”, scaturito dall’operazione eseguita dalla Dda di Catanzaro che a novembre del 2018 ha determinato 24 misure cautelari e scoperchiato un presunto sistema di illeciti nella gestione dell’Asp e della sanità lametina.
Gli imputati a vario titolo sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, turbata libertà dell’industria o del commercio, frode nelle pubbliche forniture, illecita concorrenza con minaccia o violenza, abuso di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, peculato e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Hanno scelto il rito abbreviato Giuseppe Perri, ex dg dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, Giuseppe Pugliese, ex direttore amministrativo, Pietro Putrino, 76 anni; Diego Putrino 38 anni; Diego Putrino 54 anni, Vincenzo detto “Enzino” Torcasio, 41 anni; Silvio Rocca, 64 anni; Ugo Bernardo Rocca, 36 anni; Franco Antonio Di Spena, 48 anni ; Roberto Frank Gemelli, 57 anni; Sebastiano Felice Corrado Mauceri, 59 anni. Ed si terrà il prossimo 12 febbraio 2021 la discussione davanti al Pubblico Ministero.
Mentre seguiranno il procedimento ordinario che prevede l’udienza preliminare Eliseo Ciccone 68 anni; Tommaso Antonio Strangis, 56 anni; Pietro Rocca, 65 anni, Luigi Muraca, 52 anni; e l’udienza si discuterà il prossimo 29 gennaio 2021. Nell’operazione viene coinvolto anche l’ex parlamentare Giuseppe Galati: a febbraio scorso il Gip ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura.
Dopo l’indagine, l’Asp di Catanzaro è stata commissariata per infiltrazione mafiosa. Ad oggi, l’ente provinciale è condotto da una commissione prefettizia guidata da Luisa Latella. Fanno parte del collegio difensivo gli avvocati Antonio Larussa, Salvatore Staiano, Lucio Canzoniere, Francesco Gambardella, Franco Laratta e Renzo Andricciola.