Sono state autorizzate dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia, con alcune “prescrizioni”, le riprese audiovisive del maxiprocesso scaturito dall’indagine della Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri “Rinascita-Scott”, contro i clan del Vibonese in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme.
Le riprese potranno essere fatte, dalle testate che ne hanno fatto richiesta e che sono elencate nel provvedimento, ma solo con telecamere fisse.
Inoltre è stato fatto divieto alle emittenti Tv e alle testate giornalistiche di poterle trasmettere prima della lettura del dispositivo della sentenza del maxiprocesso. Nelle more dell’emissione della sentenza è stata autorizzata solo la divulgazione di immagini o brevi video privi di audio al fine di realizzare servizi di cronaca giudiziaria.
Alla base della decisione di non rendere possibile la divulgazione delle riprese audiovisive prima della sentenza è stata spiegata con la necessità di “garantire l’assoluta genuinità della prova”.
Il processo vede imputate più di 300 persone ed è prevista l’escussione di duemila testimoni fra accusa e difesa. La sentenza, secondo le più rosee previsioni dovrà essere emessa nel 2023. Si dovrà attendere fino ad allora quindi per la trasmissione delle immagini riprese nel corso del processo. Il divieto di effettuare riprese aveva scatenato proteste da parte dell’ordine dei giornalisti e dell’Unione cronisti.