Scalea, Plinius 2: prosciolto Valente dopo 9 anni

Redazione

La Corte d’Appello di Catanzaro ha prosciolto Valente Saverio, precedentemente accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di una cooperativa sociale operante nel territorio di Scalea, sul Tirreno cosentino. La difesa, guidata dall’avvocato Italo Guagliano, ha dimostrato l’insussistenza dell’accusa, portando alla riforma della pronuncia di condanna pronunciata nel dicembre 2017 dal Tribunale di Paola.

La vicenda ha avuto inizio nell’ottobre 2015, quando Valente fu accusato di aver intimidito i membri di una cooperativa sociale assegnataria di un terreno comunale in località Pantano, a Scalea, per la creazione di un orto sociale. Secondo le accuse, Valente avrebbe minacciato i membri della cooperativa per costringerli a rinunciare al progetto, adducendo pretese sulla proprietà del terreno.

“Tuttavia, dopo un lungo percorso giudiziario, Guagliano ha dimostrato che Valente fosse il legittimo proprietario del terreno in questione, e pertanto, non sussisteva alcuna base per le accuse di estorsione mosse nei suoi confronti”, è riportato in una nota stampa dello studio legale. La Corte d’Appello di Catanzaro, accogliendo le argomentazioni della difesa, ha prosciolto l’imputato, ribaltando la precedente decisione e sollevando definitivamente l’imputato da ogni accusa.

“Grande soddisfazione per il risultato che chiude un capitolo difficile nella vita di Valente durato quasi dieci anni”, ha commentato l’avvocato Guagliano.

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