Scioglimento Rende, accesso agli atti negato per ex sindaco Manna

Redazione

L’ex sindaco di Rende (Cosenza), Marcello Manna, non potrà avere accesso agli atti prodromici

alla decisione di scioglimento del Comune, disposto con decreto del Presidente della Repubblica del 28 giugno scorso, per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto dallo stesso Manna per contestare il fatto che la Prefettura di Cosenza, il 2 agosto scorso, aveva negato l’ostensione della documentazione richiesta, in ragione della natura classificata degli atti; circostanza, questa, che impediva l’accesso ad atti ritenuti dal ricorrente necessari al fine di poter correttamente esercitare le proprie prerogative difensive.

Il Tar ha ritenuto il ricorso infondato. Preliminarmente, i giudici amministrativi hanno precisato che gli atti di cui si chiedeva l’accesso “sono pacificamente classificati come ‘riservati'”, e in quanto tali possono essere resi disponibili solo “su ordine dell’autorità giudiziaria”.

Ecco che allora, calando il tutto al caso concreto in esame, il Tar ha osservato come “solo nel giudizio avverso gli atti dello scioglimento sarà possibile per le parti private prendere visione dei documenti classificati: anche in tal caso, peraltro, la facoltà menzionata non è assoluta, bensì subordinata ad una valutazione, operata dal giudice che procede, di necessità ai fini della decisione”. E nel far ciò, il giudice è chiamato “ad operare un delicato bilanciamento circa l’effettiva e concreta necessità di acquisizione della documentazione, valutandone ex ante l’indispensabilità per il corretto e pieno esercizio del diritto di difesa”.

La reazione del Laboratorio Civico

Il testo della nota giunta in redazione a firma del  Laboratorio Civico

“Il TAR del Lazio ha rigettato la nostra richiesta di accesso agli atti: ad oggi ci viene impedito di conoscere i motivi dello scioglimento del comune di Rende. Noi non ci fermiamo. Pronti a fare i nomi di chi ha voluto ciò” È stato notificato da parte del TAR del Lazio il provvedimento con il quale si rigetta la richiesta da noi formulata di accesso agli atti per conoscere il contenuto della  relazione dei commissari che ha portato allo scioglimento del comune di Rende.

Ciò non ci impedirà di proseguire la ricerca di una verità giudiziaria che appare oggi avvolta ancor più nel mistero di fittissime nebbie.

Il TAR ha argomentato tale scelta evidenziando che si tratterebbe di documenti secretati.

Questo accade oggi nel nostro Paese: le amministrazioni comunali vengono sciolte senza conoscerne le cause. Una notizia che fa ancora più specie se si pensa che a pagarne le conseguenze è stato uno dei comuni più virtuosi della Calabria, il terzo della regione a ricevere maggiori finanziamenti dai fondi PNRR.

Ciò nonostante, continueremo ricorrendo a giurisdizioni superiori e relazioneremo su chi ha voluto lo scioglimento e per quali ragioni.”

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