La Cassazione mette fine allo scontro tra le procure di Salerno e Catanzaro. Al centro della vicenda la revoca dell’inchiesta “Poseidone” e l’avocazione del procedimento “Why Not” all’ex Pm Luigi de Magistris, da parte dell’ex Procuratore aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone, e dall’avvocato generale Dolcino Favi, che furono indagati per abuso d’ufficio. Una storia iniziata nel 2007 con le perquisizioni e i sequestri effettuati negli uffici giudiziari di Catanzaro dopo le denunce presentate dall’attuale sindaco di Napoli, il quale sosteneva che gli fossero state sottratte le indagini illegittimamente. Adesso la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Salerno che aveva dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione, riformando parzialmente la sentenza di primo grado con la quale nel 2016 erano stati assolti i magistrati catanzaresi. Diventa così irrevocabile la sentenza del tribunale di Salerno che legittima gli atti adottati dall’ex procuratore aggiunto di Catanzaro e dall’avvocato generale nei confronti di De Magistris. Intanto l’ex pm aspetta le motivazioni della sentenza della Cassazione anche se aggiunge: “la storia non può essere cambiata”, mentre l’ex procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone sottolinea che “l’assoluzione di primo grado confermata dalla Cassazione pone fine ad un lungo periodo di bugie e mistificazioni e dimostra che le vicende successe a De Magistris non sono il frutto di congiure e complotti ma solo le conseguenze del suo modo di fare il pubblico ministero già stigmatizzato dai provvedimenti di carriera che lo hanno colpito, portandolo fuori dalla magistratura”.
Scontro Procure, Cassazione : “Legittimi i provvedimenti di Murone e Favi”
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