I sindaci calabresi ufficializzano la mobilitazione a Roma. Il direttivo dell’Anci, Associazione nazionale comuni italiani della Calabria in relazione alla crisi della sanità nella regione ed all’emergenza Covid 19 in corso, ha avanzato una serie di richieste al Governo. Tra cui:
- il superamento del commissariamento;
- l’abbattimento e ripiano del debito storico del settore determinatosi nelle stagioni commissariali;
- potenziamento del personale nella rete sanitaria regionale con superamento delle rigide barriere poste dall’art. 11 del precedente provvedimento “Calabria”;
- richiesta di immediata adozione od integrazione Piano Covid con allestimento dei necessari posti letto di terapia intensiva e subintensiva.
Il comitato ha inoltre proposto un sit-in di protesta innanzi al Palazzo del Governo nazionale che si svolgerà a Roma il 19 novembre 2020, alle ore 12, con la partecipazione di tutti i sindaci della Calabria “finalizzato ad ottenere, tramite il recepimento di proposte di emendamento ed integrazioni da recepire in sede di conversione in legge del “Decreto Legge Calabria”.
Il direttivo dell’Anci denuncia “il precipitare della situazione che ha visto la rimozione/dimissione del commissario “ad acta” Cotticelli, cui è seguita immediata nomina di successore” e ribadisce “segnalazioni, reclami e richieste già espresse dall’organo associativo e sottoscritto ed integrato da centinaia di sindaci dei territori, che a tutt’oggi appaiono inascoltate e, comunque, senza adeguato riscontro”. L’Anci sottolinea che il Consiglio dei ministri, “dopo la seduta del 4 novembre 2020 ha pubblicizzato l’adozione di un “Decreto legge Calabria”, appena pubblicato, e dei cui contenuti si aveva sin qui soltanto succinta contezza da comunicato stampa”.
Il sodalizio, si legge nel documento, esprime “il generale senso di preoccupazione rivolgendo richiesta di garanzia del diritto costituzionale alla salute da parte dei cittadini calabresi e a ciò appellandosi al Presidente della Repubblica”.
Fra gli obiettivi prioritari, l’Anci Calabria segnala:
- l’assunzione del personale medico e paramedico occorrente;
- l’acquisizione delle necessarie strumentazioni elettromedicali per riattivazione
- potenziamento delle capacità degli ospedali Spoke e di quelli generali, nonché dei Dipartimenti di Prevenzione, con riguardo alla medicina territoriale e realizzazione degli Usca.
L’associazione dei Comuni chiede, inoltre, il coinvolgimento dei sindaci “partire dalla immediata attivazione delle Conferenze sanitarie aziendali e dalla convocazione urgente dei presidenti dei suddetti enti al fine di definire congiuntamente agli organi regionali e nazionale le modalità e le linee principali di azione per uscire il prima possibile dal Commissariamento ed avviare una nuova stagione della tutela della salute dei cittadini calabresi e del rilancio della sanità pubblica regionale”.