Iniziato questa mattina nell’aula bunker del Tribunale di Vibo Valentia, il processo che unisce Maestrale, Olimpo e Imperium. La Dda di Catanzaro ha avanzato una richiesta di astensione, già depositata in corte di Appello, dalla celebrazione del dibattimento nei confronti di due componenti del Tribunale collegiale che, nel processo “Maestrale”, deve giudicare 188 persone imputate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, intestazione fittizia di beni, droga ed altro ancora. L’accusa, nelle persone del procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla, e dei pm Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Irene Crea, ha avanzato la richiesta nei confronti della presidente Tiziana Macrì e della giudice a latere Giulia Conti per incompatibilità funzionale. Sulla richiesta di astensione, il Tribunale ha deciso di ritirarsi in camera di consiglio. La decisione è attesa in giornata. Alla richiesta della Dda si sono associate le parti civili e alcuni difensori. Capomolla, inoltre, ha chiesto che almeno queste prime udienze, visto l’alto afflusso di persone, possano svolgersi nell’aula bunker di Lamezia Terme. Richiesta che ha diviso gli avvocati, con il Tribunale che, considerata la richiesta di astensione pendente, non ha potuto per il momento prendere una decisione al riguardo. Prossima udienza fissata per il 20 marzo.
Vibo, “Maestrale”: Dda di Catanzaro chiede astensione di due componenti del collegio giudicante
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